Appello di Retinopera: LA ROTTA DEI BALCANI SULLA PORTA D’EUROPA. Il CASO BOSNIA

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RETINOPERA che nasce nel 2002, è una RETE che raccoglie 23 tra associazioni, movimenti e organizzazioni cattoliche a livello nazionale, con circa quattro milioni di aderenti, che segue da tempo le vicende migratorie, soprattutto per quanto riguarda i processi di accoglienza, inserimento e integrazione, in diversi contesti territoriali italiani ed internazionali, anche grazie all’opera prestata da molti dei nostri associati.
Attraverso le nostre associazioni manteniamo viva l’attenzione per il vissuto delle diverse comunità di migranti in Italia, ma seguiamo con partecipazione le vicende spesso dolorose dei Paesi da cui provengono e i tormentati processi legati alle catene migratorie in cui profughi e migranti sono coinvolti sulle diverse rotte.
Negli ultimi mesi non abbiamo potuto fare a meno di seguire con sgomento e trepidazione cosa sta accadendo nei Balcani, in Bosnia-Erzegovina, dove più di 8 mila migranti provenienti da diversi paesi, tra cui l’Afghanistan, il Pakistan, il Kurdistan e il Bangladesh stazionano in condizioni disumane, in ricoveri fatiscenti e addirittura all’addiaccio nei boschi. Altrettanti sembra si trovino in condizioni analoghe in Serbia e Macedonia.
Davvero insopportabile è anche la visione dei respingimenti violenti alla frontiera da parte delle forze dell’ordine croate, che richiamano tragicamente immagini del passato.
Profondamente toccate dalla situazione descritta, le associazioni che partecipano a RETINOPERA richiamano l’attenzione dei responsabili politici ed istituzionali europei ed in modo particolare rivolgono al Parlamento Europeo il seguente Appello a:

1. rafforzare e rendere vincolante il Pilastro Sociale dell’Unione promuovendo i valori della solidarietà, della dignità, della giustizia sociale e del rispetto dei diritti umani, cercando ed includendo soluzioni condivise e sostenibili di protezione e salvezza per chi soffre e muore “alla porta dell’Europa” e che affida la propria vita ad una speranza riposta proprio nella nostra comunità europea;
2 addivenire al più presto alla riforma per la creazione di un sistema di asilo europeo condiviso e solidale tra tutti i paesi membri, aprendo vie legali d’ingresso come i corridoi umanitari: non ci sono alternative, ogni qualvolta uno Stato membro è sotto pressione, deve scattare la solidarietà e un’equa ripartizione delle responsabilità tra tutti gli altri stati membri;
3 tutelare i diritti delle minoranze migranti contro ogni forma di xenofobia e razzismo, sostenendo con più vigore i programmi della società civile rivolti ad iniziative di integrazione, in tutta Europa.

Rispetto alla insostenibilità morale e sociale del dramma dei Balcani ricordiamo in modo particolare il messaggio del Magistero di Papa Francesco, che nell’ambito della Giornata Mondiale della Pace 2018, ha indicato quattro parole d’ordine quanto mai attuali rispetto al tema delle migrazioni:

– accogliere e smettere di rimandare migranti e rifugiati in nazioni dove affrontano persecuzione e violenza;
– proteggere, perché abbiamo l’obbligo di “riconoscere e difendere l’inalienabile dignità di quanti scappano da un pericolo reale”, specialmente quanti rischiano di trovarsi vittime della tratta di esseri umani;
– promuovere, che significa aiutare lo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati, in particolare “assicurando accesso a tutti i livelli di educazione per i bambini e i giovani”;
– e integrare, perché i migranti partecipino “pienamente alla vita della società”. E mette in guardia rispetto ai rischi di una politica della fortezza, ed a quelli di una alimentazione dell’odio nei confronti dei diversi.

Riteniamo che l’attuale fase sociale e politica in cui si riscontrano recrudescenze di chiusure nazionaliste e di politiche dell’odio, alimentate dai sentimenti di rancore e di egoismo provocati dalla crisi pandemica ed economica ed al disorientamento e dalla paura di fronte ad un mondo complesso in cambiamento, potrà essere affrontata adeguatamente solo rilanciando con decisione i valori della solidarietà, della accoglienza e del rispetto dei diritti umani di ogni persona.

Aderiscono a Retinopera: ACI Azione Cattolica Italiana – ACLI Associazione Cattolica Lavoratori Italiani – AGESCI – Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani – AIDU Associazione Italiana Docenti Universitari – CDO Compagnia dello Opere – CIF Centro Italiano Femminile – COLDIRETTI – Comunità Papa Giovanni XXIII – Comunità di Sant’Egidio – CONFCOOPERATIVE – CSI Centro Sportivo Italiano – CTG Centro Turistico Giovanile – CVX Comunità di Vita Cristiana – FOCSIV Volontari nel mondo – FONDAZIONE G. TONIOLO – F.U.C.I. Federazione Universitaria Cattolica Italiana – ICRA International Catholic Rural Association – MASCI Movimento Adulto Scout Cattolico Italiano – MCL Movimento Cristiano Lavoratori – MOVIMENTO DEI FOCOLARI Opera di Maria – MRC Movimento Rinascita Cristiana – RNS Rinnovamento nello Spirito Santo- UNEBA Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Ass.za Sociale

Per ogni riferimento Gianfranco Cattai, coordinatore Retinopera 00.39.336.6380456 coordinatore@retinopera.it, Sonia Mondin segretario Retinopera 00.39.335.5309620 segretario@retinopera.it


L’appello è disponibile in Italiano, inglese e francese:

Retinopera appello Bosnia 24.05.21 italiano  🖨️

Retinopera appello Bosnia 24.05.21 inglese  🖨️

Retinopera appello Bosnia 24.05.21 francese  🖨️