Se cè un caso emblematico della strettissima connessione tra emergenza ecologica e questione sociale, è lIlva di Taranto. A raccontarlo con passione è un testimone diretto di questo dramma, larcivescovo della “città dei due mari” Filippo Santoro, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace.
Loccasione è il seminario promosso da Retinopera, cartello di associazioni coordinato da Franco Miano, sullenciclica Laudato si e moderato dal presidente Focsiv Gianfranco Cattai, «Per una nuova ecologia integrale». Qu larcivescovo porta un intervento, lo dice subito, «più autobiografico che accademico », su quello che definisce «lingiustissimo conflitto tra salute e lavoro». Un contributo pastorale che si affianca a quello operativo della Focsiv e a quelli scientifici delleconomista Leonardo Becchetti e dellambientalista Gianfranco Bologna. «Lenciclica di papa Francesco è stata una boccata daria e una speranza», dice monsignor Santoro, da quattro anni vescovo di Taranto dopo 28 anni di missione in Brasile: «E tornando credevo che avrei incontrato problemi più lievi… ». Invece è nella città dellacciaieria più grande dEuropa che tocca «con mano negli ospedali il dolore dei bambini malati per linquinamento». Da ex missionario nota come lespressione dellenciclica «”Il grido della Terra è inseparabile dal grido dei poveri” la si sente spesso in America latina». E allora, afferma, un territorio a vocazione agricola e turistica non va indirizzato in modo totalizzante allindustria pesante: «Per questo noi vescovi della Puglia siamo contro le trivellazioni in mare». Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia, offre una lettura scientifica puntuale e aggiornata sui mutamenti climatici e sulla lettura della comunità scientifica. Ma sullapporto costruttivo dellenciclica Bologna non ha dubbi: «Se devo sottolineare una svolta nel 2015, non menzionerei né la Cop21 a Parigi, né lAgenda 2030 dellOnu con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, ma lenciclica Laudato si, veramente epocale: una visione così complessa del nostro mondo non può non far riflettere tutti, soprattutto chi ne decide le sorti». Per Andrea Stocchiero, responsabile delle politiche Focsiv, «questa enciclica è riuscita a integrare visione ecologica e questione sociale, confermandoci nelle scelte prese come Federazione negli anni scorsi con i nostri partner nel Sud del mondo. Chiarezza nella complessità, nettezza nelle posizioni, ricchezza negli spunti». Stocchiero racconta la mobilitazione “politica” dal basso in vista del vertice sul clima di Parigi, attraverso la partecipazione di Focsiv alla marcia- pellegrinaggio da Roma a Parigi: partita il 30 settembre è arrivata il 28 novembre. La tratta italiana di oltre 800 chilometri a piedi ha fatto tappa in 26 città italiane, incontrando 800 studenti col sostegno e laccoglienza di più di 70 associazioni. Testimonial della marcia Yeb Saño, ex vice-ministro ed ex negoziatore per i cambiamenti climatici del governo delle Filippine: di fronte allinerzia delle istituzioni, ha deciso di abbandonare la politica per promuovere un movimento della società civile.