Risposte per il sito di informazione cattolica Korazyn e l’agenzia di stampa Aci stampa. 1) Per quale motivo un manifesto sull’Europa?
Si tratta di punti su cui gli associati si dedicano quotidianamente a costruire l’Europa dei
Popoli, delle Nazioni e della solidarietà: non semplici desideri ma sfide concrete. Quindi
non solo l’Europa che vogliamo ma l’Europa che quotidianamente ci impegniamo a
costruire 2) Quale Europa propone Retinopera?
Per sconfiggere la profonda crisi spirituale, prima che economica e dunque anche
antropologica e sociale, che investe l’Europa come Comunità di Nazioni, occorre dare
concretezza ai principi e ai contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa. 3) L’Europa proposta è realizzabile?
Assolutamente sì. I padri fondatori avevano le idee chiare e noi a loro ci richiamiamo. Sono
interessanti gli obiettivi e le richieste lanciate da più parti. “Senza pace non c’è Europa” è
l’appello della Cdo. “I popoli chiedono pace, l’Europa sia protagonista” dice Marco
Tarquinio, candidato. “Cara Europa, ritrova l’anima e la pace. Ti vogliamo sempre più
vicina e amica” dicono Matteo Maria Zuppi e Mariano Crociata nei ruoli di presidente di
Cei e di Comece. Riccardo Moro, presidente del Civil 7, dichiara “Le armi non sono l’unica
soluzione”. Ecco noi siamo convinti che se vogliamo costruire l’Europa dei popoli
dobbiamo invertire certe tendenze in atto. Per il bene comune è ora di rinunciare a certi
sovranismi e particolarismi. 4) Al primo punto c’è la pace. In quale modo l’Europa può ritrovare la pace?
Noi proponiamo per l’Italia la istituzione di un “Ministero per la Pace” e per l’Europa la
istituzione di un “Commissario per la Pace”. L’idea risale agli anni ’90 quando la Comunità
Papa Giovanni XXIII avviò il progetto: per la realizzazione di tale obiettivo fin dal 2017 la
Comunità ha costruito una rete di oltre 20 associazioni ed enti, instaurando molte relazioni a
livello nazionale ed internazionale. Un progetto importante e strutturale perché il nostro
paese e l’Europa si confrontino in modo strutturale e sistematico sul tema della Pace. Un
progetto che è stato accolto e sostenuto dalla Fondazione Fratelli tutti recentemente. 5) Però l’Europa ha ancora radici cristiane?
Le radici cristiane rimangono il fondamento d’Europa e il chiaro riferimento al fine di
superare le criticità che vanno storicizzandosi come il contrasto tra benefici ottenuti
(materiali, sociali, ecologici e politici) e le forme di esclusione presenti (povertà,
disuguaglianza, perdita di fiducia) 6) Per quale motivo Retinopera sostiene la dichiarazione sulla Fraternità umana?
Perché ci crediamo. Perché siamo convinti di quanto Papa Francesco ci ha ripetuto in
occasione dell’udienza del 11 maggio scorso “ Per garantire una pace duratura occorre
tornare a riconoscersi nella comune umanità e a porre al centro della vita dei popoli la
fraternità. Solo così riusciremo a sviluppare un modello di convivenza in grado di dare un
futuro alla famiglia umana. La pace politica ha bisogno della pace dei cuori, affinché le
persone si incontrino nella fiducia che la vita vince sempre su ogni forma di morte” 7) In breve perché è sorta Retinopera?
Retinopera nasce nel 2002 dall’iniziativa di un gruppo di laici che si incontrano attorno ad
un documento dal titolo: “Prendiamo il largo”.
L’art. 2 dello Statuto, confermato recentemente dai 25 associati (associazioni, movimenti e
organizzazioni a livello nazionale a cui aderiscono più di otto milioni di cattolici militanti)
riporta:” L’Associazione promuove la collaborazione tra le associazioni che vi aderiscono,
per dare concretezza ai principi ed ai contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa. Essa si
propone come diffusa “Opera delle reti” fondata sui principi della Dottrina Sociale della
Chiesa ed intende essere espressione dell’autonomia e del ruolo costitutivo della società
civile”.
Le parole di Luca Jahier
Buongiorno a tutte e tutti,
vi ringrazio per l’opportunità di intervenire in questo importante momento di Retinopera; mi
compiaccio davvero per questo splendido manifesto che sottoscrivo, devo dire che è scritto molto
meglio di quelli che scrivemmo per le Elezioni Europee nel 2004 e 2009 quando ero il Segretario di
Retinopera.
Io credo che oggi la priorità principale sia sicuramente quella di rilanciare il grande progetto
dell’Europa che è nata per fare la pace, lo ha fatto al suo interno, ha garantito progresso e
benessere ai popoli europei e ha esportato pace, progresso e benessere negli ultimi 70 anni.
Per fare questo bisognerà seguire 5 punti:
1. Abolire il potere di veto in politica estera, per affidare finalmente a un Ministro degli Esteri
Europeo, e alle sue autorità, la possibilità di avere una voce unica e poter svolgere un ruolo attivo
sui principali scenari di crescente conflitto e di guerre in corso attorno a noi;
2. Alle origini del progetto europeo non c’era solo la messa in comune dei beni della guerra, il
carbone e l’acciaio da cui è nata la straordinaria avventura di ricostruzione postbellica e poi di
progresso, di pace e anche di benessere e di stato sociale che è l’Europa di oggi.
Ma bisogna ora rilanciare a un altro livello realizzando anche l’Europa della difesa che era il grande
sogno di De Gasperi e che purtroppo naufragò 70 anni fa.
Bisognerà realizzare politica estera e politica della difesa europea ben prima di un Commissario
europeo alla difesa che rischia di essere semplicemente un Commissario alle forniture militari.
3. Bisogna dare finalmente sostanza a un antico sogno di Alex Langer, ora rilanciato in questa
legislatura dal Movimento Europeo di Azione Non Violenta per la costituzione di un corpo civile di
pace europeo;
4. Rafforzare l’agenda di trasformazione sostenibile – e non tornare indietro come vorrebbero
alcune forze conservatrici e di destra europea – perché da questo dipende una leadership europea
in queste grandi trasformazioni mondiali, che l’Europa ha già coraggiosamente assunto; e da
questo dipende anche la possibilità per l’Europa di esistere, di consistere e di continuare a essere
l’attore di pace, progresso e benessere per noi e per il mondo intero;
5. Riaprire l’orrenda legislazione sulle migrazioni e l’asilo approvate in questa legislatura, anche se
sarà difficile perché questa non è un’agenda di futuro ma è un’agenda di passato. Bisogna
affiancare a quest’agenda un nuovo rilancio di due grandi vettori di pace dell’Europa di questi
anni, che sono stati la politica di cooperazione e la politica delle relazioni commerciali, affiancate
da due strumenti in cui l’Europa può primeggiare, che sono la diplomazia culturale e a diplomazia
climatica.
Vi ringrazio ancora e mi dispiace che la connessione di questa mattina non mi abbia permesso di
intervenire in diretta.
Grazie ancora e buon lavoro,
Luca
Intervento a braccio di Giuseppe Morelli
in qualità di Ministro Fraternità Ofs Santi XII Apostoli Roma,
Vicepresidente di SOLIDARIETA’ Libertà Giustizia e Pace,
Animatore Animatori Laudato Si’,
componente gruppo advocacy Italia del Movimento Laudato Si’
Negli interventi che mi hanno preceduto sono stati toccati i punti essenziali
per il futuro dell’Europa: Vita, Sviluppo, Pace e Democrazia.
Punto 1
In qualità di ministro della Fraternità dei Santi Apostoli così prossima a questo
luogo, Spazio Europa, porto come contributo lo spirito del francescanesimo
secolare che è stato determinante, attraverso l’amicizia personale dei tre
principali visionari Robert Shuman, Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer.
Ecco questo è un primo punto da portare alla nostra attenzione e di quel che
con le nostre realtà associative e realtà ecclesiali possiamo compiere: come
possiamo promuovere dal basso delle nostre realtà presenti nella nazioni
europee una effettiva amicizia e fraternità tra fratelli e sorelle delle diverse
nazioni? Prendendo ad esempio il modello promosso dal Movimento dei
Focolari in questi sessant’anni di democrazia europea sfociato nella
straordinaria iniziativa di Insieme per l’Europa, abbiamo bisogno, partendo da
tutte le nostre realtà
ecclesiali, di promuovere e alimentare la conoscenza, l’amicizia e la fraternità
tra fratelli e sorelle di tutte le nazioni. Cinque anni fa, assieme ad una cara
sorella del mio ordine, Noemi Riccardi, fummo candidati alle elezioni europee
proprio per portare nella nostra famiglia francescana lo stimolo ad un
impegno in prima persona proprio come francescani secolari ponendoci
questo obiettivo. Oggi Noemi è responsabile a livello internazionale nel
Consiglio Ciofs e proprio con delega per l’Europa Mediterranea e per la Terra
Santa. Come promuovere una Fraternità Europea? Se non lo facciamo noi
cattolici, chi può farlo in Europa? Qual è la nostra Europa se non l’Europa
come Comunità dei Popoli e Sodalizio delle Nazioni d’Europa?
Propongo due ulteriori punti.
Punto 2
Abbiamo appena terminato la Settimana Laudato Si’ e proprio oggi, 27
maggio, il Movimento Laudato Si’, attraverso il gruppo Advocacy a livello
Europeo e noi per la componente italiana, lancia un appello al voto rivolto al
mondo cattolico ed a tutte le persone di buona volontà proponendo anche
una lettera indirizzata a tutti i candidati ed a tutte le candidate al Parlamento
Europeo puntando sulla transizione energetica e soprattutto all’uscita dal
modello economico, consumista, fondato sulle fonti fossili, mettendo al bando
ulteriori finanziamenti alle industrie del fossile. Ma anche qui occorre ben
discernere perché la questione non è solo quella di passare dal fossile alle
energie rinnovabili, eolico e solare in primis, bensì anche il modo, la modalità
in cui questa transizione avviene. Non possiamo avallare forme di
greenwashing da parte delle grandi potenze economico finanziarie che
attraverso i mega impianti eolici e solari stanno occupando le nostre colline, i
nostri crinali, le nostre campagne alterando e distruggendo le filiere produttive
locali ed attraverso gli impianti offshore militarizzando importanti spazi di
acque territoriali … chi assume potere con queste occupazioni di suolo, di
territorio e mare? Certamente le mafie e questo è un grave problema per le
democrazie.
Quindi la transizione è necessario che premi soprattutto le Comunità locali e
la democrazia energetica attraverso le Comunità Energetiche Rinnovabili e
Solidali e la centralità dei Comuni d’Italia. Ecco qui il blog della campagna del
Movimento Laudato Si’ ormai annoverato a pieno titolo tra i Movimenti
Popolari incoraggiati da Papa Francesco come realtà che di fatto mobilita dal
basso la cittadinanza attiva e azioni di advocacy con uno stile esortativo e
coinvolgente, mai antagonista o escludente:
https://laudatosimovement.org/it/news/appello-ai-candidati-alle-elezioni-europee/
Ecco qui la lettera ai candidati alle elezioni europee proposta dal gruppo
advocacy del Movimento Laudato Si’:
https://docs.google.com/document/d/1r7DYNiAN4BZ0Gs9yd1YJ1qF3DKz8vrDf/edit
Punto 3
Infine collegandomi ai precedenti interventi che facevano appello a nuovi
modelli economici, con il piccolo partito SOLIDARIETA’ Liberta Giustizia e
Pace, secondo partito nell’apposito albo tenuto presso la Camera dei
Deputati , non perseguiamo scopi proseliti bensì sviluppiamo tutta la nostra
azione politica con il Centro di Sviluppo e Ricerca del Partito per dare un
Nome al Nuovo Modello di Sviluppo e questo nome è La Vita in tutte le sue
declinazioni … Vita che dà Vita, Life giving-Life. Ecco la Matrice del Modello
in cui possiamo ritrovare i cicli dello sviluppo e nella quale è immediatamente
riconoscibile di come la parte rappresentata dal PIL, il ciclo in rosso, sia una
minima ma proprio minima parte rispetto a tutto quel che siamo chiamati a
misurare nella dimensione qualitativa tendente all’infinito.
Attraverso quelle operazioni che in filosofia si chiamano trascendentali
dinamici, cioè la Educatività, la Missionarietà, la Moralità e la Socialità,
occorre agire la Sintesi che, in ambito del Sacro (la Vita è sacra) è operata
dalla Re Ligo … tenere assieme … portare ad unum … mentre nell’ambito
profano tale “funzione”, tale ministerialità, è svolta, almeno dovrebbe esserlo,
proprio dalla Politica … motivo per cui molti Pontefici hanno dichiarato la
Politica come “la forma più alta di Carità”.
Ecco mettiamo a disposizione delle nostre reti il nostro lavoro pluridecennale
di ricerca perché è maturato il tempo in cui come cristiani possiamo offrire il
nostro contributo innovativo e profetico in questo cambiamento d’epoca che
richiede, esige, un radicale cambiamento di modello, di prassi, di pensiero e
di mentalità … un’autentica Conversione.
E’ un lavoro che come cristiani siamo chiamati ad intraprendere e che
meriterà il Premio Nobel per l’Economia e per la Pace tenute assieme.
In conclusione
Quindi VITA, SVILUPPO, PACE, DEMOCRAZIA … unite a
FRATERNITA’,
COMUNITA’.
TRANSIZIONE ENERGETICA,
NUOVO MODELLO DI SVILUPPO:
VITALE EVITALMENTE OPERANTE,
VITA TUA VITA MEA,
VITA CHE DA VITA,
LIFE GIVING-LIFE.
Può valerne la pena?
Può costituire il senso di essere per La Nostra Europa?