18-20 settembre 2009, Assisi, Seminario nazionale, “Carità, verità e sviluppo integrale”

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Il segretario generale della CEI,il Vescovo Mariano Crociata,non poteva essere più chiaro sulla necessità di cambiare registro.Per uscire da questa crisi non basta “unqualche discorso morale”e la Chiesa italiana è pronta a dare il suo contributo,che è “importante e atteso”e si manifesterà attraverso “una nuova ed approfondita riflessione sul senso e sui fini dell’economia e della stessa vita sociale”.Perchè è ormai chiaro che “siamo di fronte a una stagione del ritrovare legami e connessioni che potrà determinare nuovi assetti e inedite prospettive”.La questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica.questo è lo scenario per il segretario generale della CEI,che ieri è intervenuto al convegno di Retinopera su “Carità,verità e sviluppo integrale”in corso fino a domani ad Assisi.Uno scenario di crisi e cambiamenti economico-sociali,prima ancora che politici,ma non per questo meno dirompenti.Ecco,allora, la sollecitudine perchè nel mondo cattolico si inizi “una stagione del ritrovare legami e connessioni”-così l’ha chiamata il vescovo-e che questo contribuisca alla”auspicabile uscita”dalle difficoltà,che”potrà determinare nuovi assettie inedite prospettive”.Di più,sulla natura di quegli assetti,Crociata non ha detto,lasciando che a parlare siano ora,la Caritas in Veritate e il “dinamismo della testimonianza sociale” cui i cattolici “sono chiamati con particolare urgenza”.Insomma,un invito in piena regola all’impegno,indirizzata a quegli uomini retti il cui contributo è importante e atteso nel passaggio significativo e incerto di questi anni,nei quali la Chiesa,avrebbe commentato poco dopo,vuole raccogliere la sfida “di sviluppare lo statuto di cittadinanza del cristianesimo nella vita e nella cultura contemporanea”.Questa chiamata è stata rafforzata da un incoraggiamento esplicito ai presidenti delle diciotto associazioni che compongono Retinopera e al suo Coordinatore Franco Pasquali ,il quale,ha illustrato una strategia fatta di teritorio,diritti di cittadinanza,ecologia e rivalutazione del mondo cooperativo.Salutato dal custude del Sacro Convento,padre Giuseppe Piemontese,dal vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino e dal sindaco Claudio Ricci,Crociata ha preso la parola prima che il seminario sviscerasse il tema dello sviluppo umano con monsignor giampiero del Toso,sottosegretario del pontificio Consiglio Cor Unum e il professor Alberto Lo Presti,storico delle dottrine politiche dell’Università Pontificia Tommaso D’Aquino.Il segretario generale della CEIha rivendicato alla Chiesa”un irrinunciabile dovere di annuncio,testimonianza e presenza”particolarmente “nel passaggio significativo e incerto di questi anni”,per quanto,ha spiegat,”non spetta alla Chiesa prospettare soluzioni tecniche per la politica degli Stati”.Analogamente, sul fronte bioetico la Chiesa, ha sottolineato, “guarda ai progressi della scienza con fiducia e al tempo stesso con avvertito senso critico”.Il medesimo con cui monsignor Arrigo Miglio,presidente della commissione CEIper i problemi sociali e il lavoro,ha presentato l’agenda che sta mettendo a punto il comitato preparatorio delle Settimane Sociali,presiedute appunto dal vescovo di Ivrea.Anche Miglio a insistito sul dovere dell’annuncio:”Non faremo un’agenda di programmi politici ma di problemi prioritari per il cammino e lo sviluppo nel nostro Paese”.”Per uscire dalla crisi non basta un qualche discorso morale,ma serve una nuova e approfondita rflessione su economia e vita sociale”.Questa agenda sarà il frutto di un discernimento comunitario, che si svilupperà all’interno del mondocattolico ma anche con i laici che hanno a cuore il bene comune.Miglio non ha nascosto quanto sarà difficile scegliere tra le tante emergenze della società italiana ed ha anticipato che probabilmente si tornerà all’antico, cioè alle prime Settimane Sociali dei cattolici che affrontavano “temi caldi” come i contratti di lavoro e le questioni agrarie .Effettivamente il commentop finale di Miglio non poteva essere di maggiore attualità: la Chiesa italiana parteciperà alla festa dei 150 anni dell’Italia e lavorerà perchè il Paese resti unito,giacchè “un’ Italia separata in qualsiasi modo dal sud sarebbe un’ Italia più povra.Noi vogliamo lavorare perchè il Paese resti unito e non si indebolisca”.