I vescovi: crisi dai molteplici risvolti,
i cattolici diano uomini retti al Paese
ASSISI
Il mondo cattolico è stato «provvidenziale» nella storia dellItalia: oggi deve ricompattarsi e ricucire i suoi «legami e connessioni» per contare di più, e «dare un contributo importante e atteso per il bene comune nel passaggio significativo e incerto di questi anni»: è lindicazione che Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, consegna al convegno ad Assisi di “Retinopera”, cartello che riunisce le principali organizzazioni cattoliche del Paese.
Come il resto del pianeta, anche lItalia, continua il numero due dellepiscopato italiano, si sta misurando con una crisi economica dai molteplici risvolti, «la cui auspicabile uscita potrà determinare nuovi assetti e inedite prospettive». Per questo – dice, citando lultima enciclica di Benedetto XVI, la “Caritas in Veritate” – «lo sviluppo è impossibile senza uomini retti, senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze lappello al bene comune». Sul tema caldo, specie in queste settimane, dellimpegno dei cattolici in politica, parla anche mons. Arrigo Miglio, responsabile degli affari sociali e del lavoro dellepiscopato nazionale. «Noi mondo cattolico – afferma – abbiamo da offrire allItalia di oggi qualcosa di molto diverso da quello che viene offerto ogni giorno e lItalia ci chiederà in “solido” della nostra responsabilità ; non verremo interpellati come singoli movimenti, ma come insieme».
Di qui, lappello del presule – che ripropone alla lettera una frase pronunciata dal Papa lo scorso anno a Cagliari – per una nuova generazione di politici cattolici. Di qui, la promessa che la Chiesa cattolica festeggerà, nel 2011, i 150 anni dellunità di Italia, pur se quellevento segnò la fine del Regno pontificio e gravi tensioni tra i cattolici dellepoca. Le celebrazioni – spiega il vescovo – ci aiutano a capire il «patrimonio» comune del Paese, le «nostre radici antiche». Anche se forme di federalismo, nellambito di un «quadro costituzionale», possono essere accettate, esse – ammonisce Miglio – non devono ledere il concetto di solidarietà. «Un Italia separata in qualsiasi modo dal Sud, sarebbe unItalia più povera». «La chiesa – sintetizza – lavora perchè il Paese resti unito e non si indebolisca». La platea segue attenta: il coordinatore di “Retinopera”, Franco Pasquali, in sfida alla Lega, invita i cattolici a tornare a presidiare il territorio, oltre che a riconquistare temi come lambiente. Il dibattito è appena agli inizi. Già domani i principali rappresentanti dellassociazionismo cattolico si confronteranno sul che fare, allombra della grande basilica di San Francesco di Assisi.