Cari amici,
sono molto lieto di rivolgervi il mio cordiale saluto, insieme a un vivo augurio, mentre prendono il via i lavori del Seminario nazionale di Retinopera, momento di rilievo per il cammino comune e per la vita delle singole aggregazioni che qui rappresentate. Lappuntamento odierno giunge al termine di un percorso che ha visto Retinopera particolarmente impegnata nella realizzazione dellOsservatorio del Bene Comune, strumento assai prezioso per una lettura della realtà alla luce dei principi della Dottrina sociale della Chiesa.
Il tema dei lavori Dentro le periferie. Riannodare i legami in un tempo di frammentazione riflette le sollecitazioni del Magistero di Papa Francesco, accogliendo, in particolare, linvito ad andare nelle periferie esistenziali, per iniziare da lì unopera volta a riannodare i legami sociali e politici. Il nostro Paese, infatti, non nasconde le tracce di una frammentazione riconoscibile a vari livelli. Le stesse consultazioni elettorali tenutesi nei mesi scorsi consegnano limmagine di un Paese per molti versi diviso, smarrito, deluso. Un Paese, dunque, che ha bisogno di riannodare i legami, mediante nuovi percorsi di collaborazione e manifestazioni di unità, sia al proprio interno che negli orizzonti più ampi dellEuropa e del mondo. Da questi scenari, infatti, non possiamo e non vogliamo prescindere, confermando limpegno a «vivere ed orientare la globalizzazione dellumanità in termini di relazionalità, di comunione e di condivisione» (Caritas in Veritate, n. 42).
Alla casa comune europea è necessario riservare unattenzione particolare, anche in considerazione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in calendario per il 2014: un appuntamento che interpella i cattolici italiani e li chiama a offrire il proprio contributo per la costruzione di unEuropa sociale dei popoli, cosciente delle sue radici e interprete di una civiltà autenticamente umana. Ricordiamo in proposito le parole pronunciate da Benedetto XVI di fronte al Parlamento tedesco il 22 settembre 2011: «La cultura dellEuropa è nata dallincontro tra Gerusalemme, Atene e Roma, dallincontro tra la fede in Dio di Israele, la ragione filosofica dei Greci e il pensiero giuridico di Roma. Questo triplice incontro forma lintima identità dellEuropa. Nella consapevolezza della responsabilità delluomo davanti a Dio e nel riconoscimento della dignità inviolabile delluomo, di ogni uomo, questo incontro ha fissato dei criteri del diritto, difendere i quali è nostro compito in questo momento storico».
Durante i lavori del Seminario saranno presentati alcuni aggiornamenti del Primo Rapporto dellOsservatorio del Bene Comune, riguardanti i temi della famiglia e del lavoro. Dopo lincontro del 9 maggio scorso presso la Pontificia Università Gregoriana, anche lodierno Seminario di Assisi intende collocarsi nel cammino verso la 47esima Settimana sociale dei cattolici italiani (Torino, 12-15 settembre 2013). Siamo consapevoli che anche la famiglia sente oggi la necessità di riannodare i legami, per rispondere pienamente alla sua missione nella Chiesa e nella società in una fase in cui notiamo attorno a noi tanta stanchezza e un crescente individualismo. Sappiamo bene, infatti, come lattuale travaglio affondi le radici in una crisi etica e antropologica, per la quale «ci si dimentica che al di sopra degli affari, della logica e dei parametri di mercato, cè lessere umano e cè qualcosa che è dovuto alluomo in quanto uomo, in virtù della sua dignità profonda: offrirgli la possibilità di vivere dignitosamente e di partecipare attivamente al bene comune» (Francesco, Discorso alla Fondazione Centesimus Annus, 25 maggio 2013).
«In questo momento di crisi ci esorta ancora papa Francesco non possiamo preoccuparci soltanto di noi stessi, chiuderci nella solitudine, nello scoraggiamento, nel senso di impotenza di fronte ai problemi» (Discorso alla Veglia di Pentecoste, 18 maggio 2013). «Noi viviamo una cultura dello scontro proseguiva il Papa una cultura della frammentazione, una cultura in cui quello che non mi serve lo getto via, la cultura dello scarto. [
] Ma noi dobbiamo andare allincontro e dobbiamo creare con la nostra fede una cultura dellincontro, una cultura dellamicizia, una cultura dove troviamo fratelli, dove possiamo parlare anche con quelli che non la pensano come noi, anche con quelli che hanno unaltra fede, che non hanno la stessa fede».
Siamo convinti che, nel contesto attuale così carico di sfide, sta già crescendo una nuova giovinezza di fede operosa, che è nostra responsabilità saper cogliere e alimentare. Una realtà plurale e unitaria come Retinopera può farlo in tanti modi. Una modalità esemplare è un seminario come questo. Limpegno per una riflessione solida e articolata costituisce, infatti, la prima esigenza delle aggregazioni nellesplicazione del loro impegno sociale. Avvertiamo il bisogno oltre che sentirne il dovere di maturare un giudizio illuminato dalla fede sui processi in atto nella nostra convivenza, dalla sua dimensione nazionale a quella europea e mondiale. Sotto la guida del Magistero vivo della Chiesa, primo interprete della Dottrina sociale della Chiesa, il nostro compito è riscoprire e attualizzare la capacità della presenza cristiana di comprendere le profonde trasformazioni in atto nella nostra collettività e di ispirare e motivare un coinvolgimento incisivo e fecondo, volto a promuovere nuova consapevolezza e responsabilità nello stare insieme, secondo una corrispondente etica sociale e lungo percorsi convergenti fondati su principi e ideali condivisi. In questo modo, limpegno educativo e formativo, che caratterizza lattività ordinaria delle aggregazioni al loro interno, viene arricchito dallapporto di questa qualificata condivisione e, a sua volta, rifluisce in uno scambio che arricchisce gli uni gli altri in quella vocazione al servizio del bene comune che tutti insieme condividete e coltivate. È un lavoro impegnativo ma possibile, che nasce dal basso e agisce contemporaneamente sul piano culturale, su quello spirituale e nel vasto campo delle opere.
Tutto ciò sarà possibile se saremo capaci di cercare ciò che unisce, secondo verità e in spirito di servizio. La sussidiarietà è lo strumento con cui libertà e responsabilità si coniugano armoniosamente e verificano la qualità del nostro essere e fare comunità. Per questo, mi piace affidare laugurio per la migliore riuscita dei vostri lavori alle parole che papa Francesco ha pronunciato nel contesto della celebrazione dello scorso 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo; sono parole indirizzate a tutta la Chiesa e in cui anche il vostro lavoro può trovare orientamento e rinnovato slancio: «Nella Chiesa la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nellarmonia dellunità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare lunico grande disegno di Dio. E questo deve spingere a superare sempre ogni conflitto che ferisce il corpo della Chiesa. Uniti nelle differenze: non cè unaltra strada cattolica per unirci. Questo è lo spirito cattolico, lo spirito cristiano: unirsi nelle differenze. Questa è la strada di Gesù!».
Grazie!