1 marzo 2014 – III Rapporto Osservatorio Bene Comune

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Retinopera: Nord e Sud fianco a fianco

Terzo Rapporto sul bene comune: un confronto sulla sostenibilità e vivibilità del territorio al di là del Pil. Franco Pasquali (coordinatore Retinopera): dai dati emerge un’Italia in controtendenza rispetto alle solite visioni “economo-centriche”. Marco Livia (Iref): il Rapporto conferma che “il progresso di una società dipende anche da parametri relazionali, sociali e ambientali”. L’invito di Vincenzo Conso (segretario Retinopera): “Ripartiamo dalla centralità della persona”
Nike Giurlani
 
 
“Il bene comune è l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alla collettività sia ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente”. È proprio da questo concetto contenuto nel Compendio della dottrina sociale della Chiesa che muove il lavoro svolto dall’Osservatorio del bene comune di Retinopera che oggi, in anteprima per la stampa, ha presentato il terzo Rapporto riguardo il “ben-essere” e il “ben-vivere” dell’Italia. “Ne esce un’Italia riletta e a tratti diversa, in controtendenza rispetto alle solite visioni economo-centriche che la dipingono avanzata e ricca al Nord e arretrata e povera al Sud”, ha rilevato Franco Pasquali, coordinatore di Retinopera.
 
Il punto di partenza. Il lavoro è frutto di un’applicazione sperimentale d’indicatori statistici regionali analizzati in ambiti d’insieme scelti alla luce della definizione di bene comune indicata nel Compendio della dottrina sociale. “In particolare, una selezione d’indicatori statistici provenienti dalle fonti pubbliche più autorevoli, Istat, Inps, Inail, ministero Grazia e giustizia, bilanci degli enti pubblici, sono stati sintetizzati con metodi e tecniche di elaborazione statistica creando così un Osservatorio del bene comune e dei principi ad esso legati”, come spiega Marco Livia, direttore dell’Iref e, quindi, “centralità della persona e dei suoi diritti inviolabili, solidarietà e sussidiarietà”. “In questo Rapporto – continua – così come già realizzato con il progetto Bes (Benessere equo e sostenibile) si conferma che il progresso di una società non dipende solo da parametri economici, ma anche relazionali, sociali e ambientali”.
 
Il bene comune. La dottrina sociale della Chiesa ha elaborato un concetto di bene comune inteso come insieme di condizioni sociali, economiche, culturali e politiche necessarie a raggiungere la propria felicità più pienamente. La società sostiene la persona, e viceversa. Tra gli ambiti interessati al bene comune, incontriamo i diritti della persona, la famiglia, l’economia, il lavoro, l’ambiente, la comunità politica e dal Rapporto emerge che l’Italia presenta una visione generale non così scontata. “Il Trentino Alto Adige primeggia, infatti, nella classifica come il territorio migliore per promuovere e realizzare la persona, ma – rileva il ricercatore – è seguito immediatamente dopo dal Molise, che appare come la seconda regione in Italia e la migliore tra quelle del Sud, mentre agli ultimi posti, troviamo la Campania”.
 
I primi risultati. Nell’ambito del lavoro, sono stati presi in considerazione fattori come la dimensione oggettiva del lavoro, la capacità di creare o avere un reddito, la dimensione soggettiva del lavoro e la partecipazione alla regolamentazione del lavoro. Essi sono strumenti e possibilità per un percorso di vita che promuova la realizzazione delle aspettative di tutte le persone. “In questo caso l’Italia non appare sostanzialmente difforme dalle usuali classifiche incentrate sull’analisi del Pil (Prodotto interno lordo) e della ricchezza territoriale – sottolinea Livia – giacché le tendenze degli indicatori occupazionali o la retribuzione media unita a quella delle pensioni, incidono notevolmente sull’andamento delle tendenze: troviamo così le regioni del Nord Italia a fare da elementi trainanti dell’economia, laddove le regioni del Meridione scontano ancora ritardi strutturali e occupazionali di cui sono ben note cause storiche ed economiche”.
 
Nuove sfide. “Questi dati verranno affidati ora alle associazioni affinché possano mettere in campo delle strategie per invertire le tendenze di certe realtà”, ha sottolineato Vincenzo Conso, segretario di Retinopera. “Ripartiamo dalla centralità della persona” è stato, quindi, il messaggio che Retinopera ha lanciato alle sue associazioni e alla classe dirigente italiana “in un momento di sfide e di novità politiche che possono avviare un reale percorso di rigenerazione del Paese”, dichiarano i promotori dell’iniziativa. La presentazione ufficiale del Rapporto dell’Osservatorio del bene comune è prevista per domani (1 marzo – ore 9.30), a Roma, presso la Sala delle Statue del centro congressi Rospigliosi. La ricerca sarà poi consultabile sul sito www.retinopera.it.