Appello Comunità Energetiche

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“Abbiamo deciso a margine di una sessione di un convegno che forse è opportuno smuovere le acque in un momento in cui tutto (clima, guerra, salute, prezzi, volatilità, indipendenza energetica) ci dice che dobbiamo accelerare verso la transizione ecologica e invece pare stia accadendo…

Abbiamo scritto un appello garbato ma chiaro su un punto specifico…il ritardo nell’adozione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche che sta bloccando progetti in tutto il paese…siamo consapevoli che non è la misura risolutiva ma è una delle cose che possiamo fare molto importante anche sul fronte della cittadinanza attiva, della partecipazione e della produzione diffusa di energia”.

(Leonardo Becchetti)

Di seguito trovate l’appello e la lista degli aderenti che hanno accettato in meno di due giorni.

L’invito a tutti è di diffondere l’appello 

Per ogni approfondimento 📧 segreteria@retinopera.it


L’aggressione russa dell’Ucraina ha messo in luce quanto la dipendenza energetica dalle fonti fossili
(e in particolare dal gas russo) sia un profondo fattore di debolezza per l’Italia e per l’Unione
Europea. E ha rafforzato, se ce ne fosse stato bisogno, la convinzione che l’obiettivo della transizione
ecologica non è solo urgente per motivi di contrasto alla sempre più grave emergenza climatica,
salute e lotta all’inquinamento, convenienza di prezzo (la produzione di energia da fonti rinnovabili è
oggi la meno cara), ma anche per evitare di essere esposti a rischi geopolitici e ad una volatilità dei
prezzi che è un grave fattore di rischio per le imprese ed ha fatto risorgere l’inflazione, con una vera
e propria “controsanzione” della Russia nei nostri confronti che sta erodendo potere d’acquisto e
valore dei risparmi facendo precipitare sotto la soglia di povertà nuovi gruppi sociali.
Consapevole di ciò, a seguito della guerra, l’Unione Europea ha rivisto verso l’alto rendendo più
ambizioso con il programma RePowerEU l’obiettivo di aumento della quota di energia prodotta da
fonti rinnovabili passando dal 40 al 45 percento entro il 2030.
Il piano nazionale italiano per l’energia e il clima (PNIEC) dovrà essere aggiornato per allinearlo ai
target europei e per raggiungere i medesimi traguardi ambiziosi che si perseguono semplificando gli
iter autorizzativi, stimolando l’autoproduzione di energia per imprese industriali, agricole e
comunità. E’ su questo terzo fronte che il governo italiano ha recepito la direttiva europea REDII che
propone la soluzione della comunità energetica come strumento per la transizione ecologica
allargando la sua portata potenziale con un recente decreto legge. Il decreto ha suscitato molte
iniziative, entusiasmi e progetti che sono ora in sospeso per la mancanza dei decreti attuativi. Ne va
di mezzo anche l’utilizzo dei 2,2 miliardi di fondi previsti dal PNRR per finanziare le comunità
energetiche nei piccoli comuni attraverso forme di credito agevolato.
Le comunità energetiche da sole non sono certo la soluzione di tutti i mali ma concorrono in modo
significativo alla strategia complessiva in modo originale e non replicabile rispetto ad altre soluzioni.
Oltre al contributo in termini di aumento di quota di produzione da fonti rinnovabili esse
rappresentano infatti un modello di produzione diffusa e partecipata di energia nel quale i cittadini
superano lo steccato dell’essere solo consumatori, soggetti ai capricci delle bollette, ma diventano
prosumer e godono potenzialmente di una parte dei benefici dei produttori. Per questo motivo le
comunità energetiche rappresentano un prezioso strumento di cittadinanza attiva, oggi
fondamentale per dare forza e vitalità alla società civile che è baluardo della democrazia di fronte
alle tentazioni populiste. Le comunità energetiche inoltre, premiando la coincidenza geografica tra
produzione e consumo e la quota di energia prodotta autoconsumata avranno un ruolo decisivo per
risolvere il problema della trasmissione nelle reti elettriche del futuro in cui il traffico aumenterà
significativamente.
Apprezziamo il prezioso lavoro realizzato dal Parlamento italiano sul fronte delle semplificazioni e
del recepimento della Direttiva Europea sulle comunità energetica che ne ampia significativamente
le possibilità di azione. E’ per questo motivo che riteniamo particolarmente importante ed urgente a
questo punto, a distanza di 7 mesi dal decreto legislativo, pubblicare rapidamente i decreti attuativi
e i bandi del PNRR riservati ai piccoli comuni che sono fondamentali per fornire ai tanti operatori,
cittadini, imprese, comunità pronti a realizzare progetti le coordinate di riferimento necessarie per la
loro realizzazione.

FILE PDF Appello comunita energetiche clean RevAP


L’elenco dei firmatari

Acli, Adiconsum, Adoc, AIPEC, Alberitalia, ALI Autonomie locali italiane, Alleanza delle Cooperative, Altro Modo Flegreo, Altromercato, Altromercato Energia, Anteas Nazionale, Appennino Bike Tour, Arci, Arcidiocesi di Bari/Bitonto, Base Italia, Bilanci di Giustizia, Borghi Autentici, Borghi più belli d’Italia, Centro per la Pastorale Sociale e del Lavoro, Diocesi di Mantova, Cittadinanzattiva, COEnergia (Progetti Collettivi di Economia Solidale), Confcooperative, Consorzio CAES Italia, Coordinamento Free, CSVnet, Diocesi di Avezzano, Diocesi di Catania, Diocesi di Pozzuoli (Na) – Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, Diocesi di San Miniato (PI), Diocesi di Senigallia (An), Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, Diocesi di Orvieto-Todi, Diocesi di Rieti, Diocesi di Vercelli, DessBg distretto dell’economia sociale solidale bergamasca, EPHA, Fa’ la Cosa Giusta! SICILIA a.p.s., Fairtrade Italia, Federcasse Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali, Federazione per l’Economia del Bene Comune in Italia, First Social Life Aps, Fondazione AlberItalia, Fondazione Ebbene, Fondazione Lanza, Fondazione Sodalitas,

Forum Terzo settore, Fratello Sole, Istituzione Teresiana in Italia, Italia Solare, Kyoto Club, Laboratorio Cittadinanza attiva Pozzuoli, Legambiente, Libera Basilicata, Liberiamo la Basilicata, Lucensis, Masci, Movimento Consumatori, Movimento Laudato Si’, Movimento rinascita cristiana, Movimento dei Focolari, NeXt Nuova Economia per Tutti, Osservatorio Popolare per la Val d’Agri, PEFC, Rete delle Università per la Sostenibilità (RUS), Rete Italiana di Economia Sociale e Solidale (RIESS), Retinopera, Scuola di Economia Civile, Symbola, Touring Club Italiano, Transizione Ecologica e Solidale, Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro, Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, Ufficio Pastorale Sociale e Legalità, Ufficio pastorale sociale Salerno, Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (Uncem), UNPLI (Unione nazionale Proloco d’Italia), Vivere in, Vita.